La periferia est di Napoli è al centro di una feroce dinamica criminale. Raid, omicidi e intimidazioni si susseguono tra le nuove leve dei clan, spesso giovanissimi e minorenni. In uno di questi rioni, Barra, sono stati riaperti due campi sportivi comunali che erano abbandonati da anni. Sono il nuovo "Punto Luce" di Save The Children, 4500 quadrati adiacenti all'istituto Rodinò di via Mastellone. L'iniziativa non vede finanziamenti pubblici ma l'impegno di organizzazioni sociali che hanno già coinvolto 200 bambini e adolescenti in attività ludiche, sportive e socio-culturali. Dalla collaborazione con la Municipalità i campetti pubblici sono stati restituiti a tutto il quartiere che ne usufruirà gratuitamente.
"La scelta di creare uno spazio ludico-educativo nel quartiere nasce dalla necessità di restituire ai bambini e ai ragazzi un centro che offra loro opportunità educative e sociali di qualità e dove i genitori possano trovare un riferimento – spiega Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the children". "Il nostro obiettivo – aggiunge – è intervenire nei contesti maggiormente deprivati di servizi per l'infanzia riqualificando spazi già presenti sul territorio, rendendoli sicuri e funzionali"
Il territorio che risponde: le coop sociali
Ad essere determinante è la collaborazione di chi vive e lavora in questa periferia. A gestire le attività sono le coop sociali Il Tappeto di Iqbal e Terra e Libertà, insieme alla Uisp. A queste organizzazioni si aggiunge la coop 25 giugno che assicura la vigilanza e custodia della struttura "nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale". Non è un caso che ci siano queste due coop sociali ad accogliere i 200 bambini dal lunedì al venerdì, ogni mattina e dalle 15 alle 19 del pomeriggio. Il Tappeto di Iqbal ha portato in giro per il mondo il Circo sociale che coinvolge i minori a rischio del quartiere, tra cui la figlia di un boss. Il suo presidente, Giovanni Savino, è stato oggetto di un anonimo volantino intimidatorio nei giorni scorsi proprio per la sua attività di recupero di bimbi di strada. Anche Terra e Libertà, attiva da dieci anni a Napoli est, fonda la sua attività partendo dal "Piccolo principe": il centro socio-educativo rivolti ai minori di San Giovanni a Teduccio dove ha sede la coop sociale di Luigi Tarallo, educatore napoletano con anni di esperienza alle spalle.
Tutto questo progetto nasce senza un soldo pubblico, grazie al progetto di Save the Children e alla presenza sul territorio di chi resta e resiste a un contesto ambientale fatto di disoccupazione, abbandono dispersione scolastica. Sono operatori sociali ed educatori che costruiscono mattone dopo mattone tessuti di comunità. Si accendano più "punti luce" nelle periferie delle nostre città.
Fonte: www.nelpaese.it